Visualizzazioni totali

giovedì 7 febbraio 2019

IL PRIMO RE: RINASCITA DEL FILM DI GENERE ITALIANO


Con "Il primo Re" del giovane regista Matteo Rovere, è rinato probabilmente il cinema di genere italiano. Dopo il capolavoro di Caligari, "Non essere cattivo", passando per il fantasy di Garrone, "Il racconto dei racconti", fino ad arrivare al recente horror "The end?L'inferno fuori" del promettente Daniele Misischia, nei cinema italiani è arrivato, il 31 gennaio, il film epico che tenta di ricostruire il mito di Romolo e Remo. Il progetto è ambizioso e coraggioso e ciò si nota fin dalla prima scena che vede il Tevere straripare. L'opera cinematografica, perciò, si prende i suoi rischi: il sangue, vi assicuro, scorre come poche volte di recente nei cinema nostrani, il film è brutale, crudo; tantissime le scene di combattimento. La fotografia a luce naturale del grandissimo Daniele Ciprì (leggenda della commedia nera e della satira italiana insieme al collega e amico Franco Maresco) è favolosa e regala tagli di luce memorabili. Ci sono momenti, dove si tende quasi all'horror o al mistico, grazie a una straordinaria Tania Garribba nella parte della sacerdotessa - vedere per credere. Alessandro Borghi (magnifico in film come il già citato "Non essere cattivo" e "Sulla mia pelle", dove interpretava Stefano Borghi) firma l'interpretazione della vita (almeno per il momento: film dopo film riesce a migliorare e a superarsi), confermandosi come migliore attore italiano della sua generazione, insieme al collega Luca Marinelli. Gli attori, inoltre, recitano per tutta la durata della pellicola in proto - latino e ciò rende il tutto ancora più realistico e magico, riuscendo a trasportare lo spettatore indietro nel tempo (ma nessun problema, per questo ci sono i sottotitoli). Si trattano anche temi importanti e attuali come la religione, la fede, cosa significa essere legati a una persona e a cosa porta la sete di potere. Il film non è perfetto, s'ispira anche a diverse pellicole, tra le quali "Revenant" con Leonardo DiCaprio e "Valhalla rising", ma l'esperimento è andato a buon fine. Ma non voglio dire di più, vi basti sapere che il cinema italiano ha bisogno anche del vostro aiuto per ritornare ai fasti del passato! Questo progetto è da sostenere, il cinema di genere in Italia può rinascere completamente; per una sera si può abbandonare tranquillamente Netflix e correre al cinema, perché in questo caso il film vale davvero il prezzo del biglietto.

UNA BATTAGLIA DOPO L'ALTRA - PICCOLA ANALISI DI UN GRANDE CAPOLAVORO

0.1 Il film parte subito in quarta, spiazza lo spettatore, mostrando da una parte le azioni del gruppo rivoluzionario “French 75” di chiara ...