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venerdì 25 febbraio 2022

BREVE GUIDA AL GENOCIDIO INDONESIANO

In pochi conoscono il genocidio avvenuto in Ruanda nel 1994, in molti dimenticano quello ai danni dei nativi americani, alcuni conoscono quello cambogiano che a causa dei bombardamenti americani, dell'estremismo dei Khmer Rossi e dell'invasione vietnamita portò alla perdita di un quarto della popolazione; sono pochi, anzi pochissimi, coloro che conoscono quello indonesiano. Anche sul web, dove puoi trovare di tutto, qualsiasi informazione tu desideri, è difficilissimo reperire notizie su tale genocidio; anche perché, fatto rilevante, molti  dei responsabili sono ancora oggi ai vertici del potere nello stato in questione che si trova nel sud-est asiatico. Per fortuna, però, il regista statunitense Joshua Oppenheimer nel giro di due anni, dal 2012 al 2014, ha realizzato due documentari preziosissimi e molto intensi su questo evento così nefasto: "L'atto di uccidere" e "The look of silence". I due film, molto duri, commoventi ma anche poetici, sono stati prodotti addirittura dal celebre regista tedesco Werner Herzog; ma quando e perché è avvenuto il genocidio in Indonesia? Dobbiamo innanzitutto tornare indietro agli anni '60 del Novecento, dove in questo paese il Partito Comunista era il terzo più grande al mondo per numero di iscritti, dopo quello sovietico e cinese. A guidare la nazione vi era da anni il leader progressista e anti imperialista Sukarno che, potete immaginare bene, non godeva della simpatia statunitense; statunitensi che, in quel periodo storico, occupavano gran parte del sud-est asiatico (vedi guerra del Vietnam). Per questo motivo la CIA nel 1965 sponsorizzò e finanziò un golpe militare che rovesciò il governo di Sukarno e favorì l'ascesa al (futuro) dittatore e generale Suharto che costrinse il primo a cedergli il potere e, in secondo luogo, confinarlo agli arresti domiciliari fino alla morte; il generale Suharto, dunque, per riportare l'ordine, iniziò una campagna mortale (incoraggiata apertamente dagli USA) contro i numerosi comunisti, simpatizzanti della sinistra e minoranze etniche che nelle stime più felici e ottimiste portò alla morte di un milione di persone nel giro di un paio d'anni ... Le persone venivano uccise dagli squadroni della morte, dai preman (gangster), ma anche dai normali civili reclutati poiché fomentati da un forte sentimento anticomunista. I due film si concentrano proprio su questi tragici eventi. Il primo, vede due ex assassini premam ripercorrere i propri passi e spiegare i loro metodi di tortura e uccisione; il secondo documentario, invece, segue le vicende di un ragazzo oculista che perse il fratello maggiore durante i massacri (poiché comunista), e che va in giro ad intervistare alcuni dei responsabili degli eccidi di massa cercando di capire le loro motivazioni. La cosa inquietante è che ancora oggi nessuno di loro prova un briciolo di rimorso, anzi questi assassini vanno fieri del loro operato, che ancora oggi tutti loro sono temuti nei rispettivi villaggi, che queste persone per <<non impazzire>> bevevano il sangue delle persone che avevano ucciso! Per giustificare questi massacri, poi, gli assassini ripetono più volte nel corso di queste due pellicole: <<I comunisti non pregavano mai!>>, <<Non andavano mai nelle moschee>>, <<Si scambiavano le donne tra di loro!>> ... inoltre, stanchi per le scomode domande, essi affermano che non vale la pena ricordare il passato, che non bisogna parlare di politica, che tutto è ormai finito e, se non si vuole rivivere tutto ciò, è meglio non parlarne affatto ... Queste due opere sono davvero sconvolgenti e colpiscono a fondo nel cuore dello spettatore; si vedono scene dove nelle aule delle scuole elementari ancora oggi i bambini sono educati all'anticomunismo e viene detto loro che i discendenti delle persone uccise non possono ricoprire cariche pubbliche o, per esempio, entrare nell'esercito ... per fortuna questi due lavori hanno avuto un buon successo di critica tanto che il secondo film, "The look of silence" ha vinto il Gran Premio della Giuria al Festival di Venezia del 2014. Vi invito dunque a riscoprire questi due inestimabili film, disponibili su sky, soprattutto per non dimenticare la storia, a maggior ragione se recente, e anche per arricchirvi culturalmente! 

UNA BATTAGLIA DOPO L'ALTRA - PICCOLA ANALISI DI UN GRANDE CAPOLAVORO

0.1 Il film parte subito in quarta, spiazza lo spettatore, mostrando da una parte le azioni del gruppo rivoluzionario “French 75” di chiara ...