In questo particolare periodo storico, dove vanno così tanto
di moda le serie tv, oppure i film a puntate (o meglio, si è stati abituati a
concepire così il prodotto audiovisivo con l’avvento della tv), ecco che per la
notte di Halloween 2024, che è ormai alle porte, ho deciso di consigliarvi
cinque film dell’orrore a episodi, così da vedere un unico film, ma diviso in
più storie. Partiamo:
1)
“Il
giardino delle torture” di Freddie Francis (1967): horror britannico suddiviso
in quattro episodi, è un film ambientato in un luna park, dove alcuni turisti
faranno la conoscenza del Dottor Diablo, che farà immergere ogni personaggio in
una sorta di trance, per fargli vivere in prima persona un'inquietante storia una diversa dall’altra.
Un cult horror che oggi forse non spaventerà più come negli anni ‘60, ma che ha
ancora qualche freccia nel suo arco. L’ultimo episodio, per esempio, è un
grande omaggio a Poe. Il finale che amalgama la pellicola, all’interno del parco
giochi, non può che essere a sorpresa, come solo un tempo si sapeva fare.
2) “Creepshow” di George A. Romero (1982): uno dei migliori film horror degli anni ’80, questo Creepshow è un vero gioiello, girato dal Maestro Romero e scritto da Stephen King (che qui vi recita anche). Un film fotografato magistralmente, in omaggio all’altro Maestro del brivido Mario Bava, con dei viola, dei blu e dei rossi … dell’altro mondo! Il film, dopo un prologo che vede recitare anche il piccolo Joe Hill, il figlio di King, si suddivide in cinque episodi, che sono:
‘La festa del papà’: un odioso uomo, ucciso anni prima, tornerà in vita il giorno della festa del papà, per cercare vendetta.
‘La morte solitaria di Jordy Verrill’: un contadino (un indimenticabile strampalato
S.King) entra in contatto con un meteorite caduto sul suo giardino.
‘Alta marea’: un marito tradito (interpretato da un inedito Leslie Nielsen) si
vendica della moglie e dell'amante seppellendoli sulla riva in attesa dell'alta
marea.
‘La cassa’: nel sottoscala di una università si trova una cassa con dentro una
misteriosa creatura.
‘Strisciano su di te’: un avido uomo d'affari ha una paura tremenda degli
insetti e questo lo porta a vivere rinchiuso dentro il suo asettico
appartamento, finché un blackout complicherà le cose. Senza dubbio l’episodio
più disgustoso di tutta la pellicola, credetemi!
3)
“Incubi”
di Richard Donner, Tom Holland e Robert Zemeckis (1992): tre registi di altissimo
livello per tre mediometraggi molto coinvolgenti, in un film uscito
direttamente per la televisione, e che in pochi conoscono. ‘Duello fantasma’ è
un western che narra la storia di un pistolero che, grazie ad una pozione,
scoprirà ciò che la sua mente ha rimosso.
‘Corsa verso la morte’ racconta di una sfida tra un giovane del volante (un
giovane Brad Pitt) e un campione del passato, impegnati in una corsa mortale ad
alta velocità.
‘L'ultimo coraggio’ è la storia di un padre che, durante la Grande Guerra,
porta il figlio davanti alla corte marziale accusandolo di codardia, da
menzionare i due attori coinvolti, ovvero il grande Kirk Douglas e suo figlio
Eric. Piccola curiosità, Kirk Douglas aveva già recitato nelle trincee della Prima
guerra mondiale, nel capolavoro di Kubrick del 1957, “Orizzonti di gloria”.
4)
“Three
… extremes” di Fruit Chan, Park Chan-Wook e Takashi Miike (2004): anche in
questo caso abbiamo tre cineasti d’eccezione, che realizzano un horror a
episodi disturbante come pochi altri, capace di traumatizzare lo spettatore più
volte durante la singola visione. Nel primo episodio, ‘Ravioli’, una signora borghese
si reca presso una singolare fattucchiera per mangiare i suoi ravioli, elisir
di lunga vita, grazie al particolarissimo condimento. Questo episodio è stato
poi rilasciato anche come lungometraggio, ed è davvero un’ottima disgustosa
storia scabrosa.
Nel secondo episodio, ‘Cut’, un regista e sua moglie vengono rapiti da una
comparsa psicopatica e costretti ad un gioco diabolico.
Nel terzo e ultimo episodio, ‘Box’, si parla di fantasmi e visioni, ambientando
il tutto in un circo.
5)
“Southbound
– Autostrada per l’inferno” di David Bruckner, Patrick Horvarth e Roxanne
Benjamin (2016): un horror indipendente che, a differenza degli altri citati,
collega tra loro le varie storie, andando a creare un vero e proprio incubo ad
occhi aperti, dove un’azione di un personaggio, magari, andrà a stravolgere
l’esistenza del protagonista dell’episodio successivo. L’ambientazione sulla
celebre strada Route 66, costeggiata dal deserto e perfetta per lunghi viaggi notturni
e solitari, infernali, non può che fare da splendida cornice a un film molto interessante
e originale.