N.B. In questo articolo ho preso in considerazione esclusivamente i film usciti QUI IN ITALIA nel 2020.
Purtroppo, non ho visto tutti i film usciti nel 2020,
ovviamente, quindi la mia classifica rimane un gioco, una lista di film che vi
consiglio caldamente ordinati in base al mio gusto personale. Avrei voluto
tanto vedere film chiacchieratissimi come “Il processo ai Chicago 7”, “Le strade
del male”, “Da 5 blood”, “Mignonnes”, “His House”, ma per mancanza di tempo e
di mezzi non ho fatto in tempo!
Questo 2020 non è stato ai livelli del 2019, dove erano
usciti film come “Parasite”, “C’era una volta a Hollywood” e “The Irishman”,
tuttavia sono rimasto molto soddisfatto dalle pellicole uscite in sala e, purtroppo,
solo sulle varie piattaforme; di seguito, partirò con i film che mi hanno deluso,
poi alcune menzioni speciali e, infine, terminerò con la classifica dei
migliori film. Buona lettura!
FLOP:
“JUDY” di Rupert Goold (UK, 2019): il film sulla vita di Judy
Garland, la bambina del Mago di Oz originale, è stata una delle prime delusioni
dell’anno; il film mi ha annoiato a morte e ha il difetto di reggersi in piedi
soltanto grazie all’interpretazione di Renée Zellweger. Nulla di male, direte
voi … il problema è che non sopporto minimamente l’attrice in questione, che
ogni secondo ci “delizia” con le sue faccette insopportabili …
“Il buco” di G. Gaztelu – Urrutia (Spagna, 2019): questo film
molto chiacchierato, prodotto da Netflix, non ve lo sconsiglio completamente: esso
vuole essere estremo e disturbante, a tratti ci riesce, ma ha un finale
veramente poco riuscito che ribalta anche il senso del film … rimandato!
“Elegia americana” di Ron Howard (USA, 2020): doveva essere
un film Epico, un racconto degli Stati Uniti attraverso tre generazioni, il
film invece si è rivelato pieno di difetti: flashback ripetuti fino allo
sfinimento, sceneggiatura debole, durata ridotta della pellicola, voce narrante
inutile e noiosa ... di questo lavoro posso salvare soltanto le performance di
due attrici straordinarie come Glenn Close e Amy Adams (finalmente profumo di
primo Oscar per loro!), per il resto non ci siamo proprio, purtroppo.
“Antebellum” di Gerard Bush & Cristopher Renz (USA,
2020): questo film potrebbe essere un episodio di una delle ultime due stagioni
di “Black Mirror”, e non è un complimento … si va sull’usato sicuro e si fa un
brodo di Jordan Peele e di Shyamalan … davvero poco originale questa storia
contro il razzismo, in compenso il film è girato e recitato molto bene. Lo trovate
su Prime Video, ma non ve lo sconsiglio al 100%.
“Soul” di Pixas Animation Studios (USA, 2020): anche in
questo caso si va sull’usato sicuro e si fondono i concetti già mostrati in “Inside
Out” e “Coco” … il film è già considerato dalla maggior parte degli spettatori
un capolavoro dell’animazione, a me non ha né emozionato, né divertito;
peccato, anche perché il protagonista, professore e musicista jazz, è davvero
simpatico.
MENZIONI SPECIALI:
“Memories of murder” di Bong Joon – Ho (Corea del Sud,2002):
portato al cinema dopo il successo di “Parasite” ai Premi Oscar, è questo un
thriller basato su una storia vera davvero spiazzante. Imperdibile.
“Odio l’estate” di Massimo Venier (Italia, 2020): dopo tre
uscite disastrose, Aldo, Giovanni e Giacomo richiamano Massimo Venier alla regia
(finalmente!!!) e sfornano un film veramente gradevole, divertente e commovente
al medesimo tempo. Con i miei amici siamo usciti soddisfatti dalla sala. Da
recuperare (su sky) se si è fan del trio comico!
“On the rocks” di Sofia Coppola (USA, 2020): dopo qualche
anno di assenza la figlia di Francis torna con una gradevole commedia sul
rapporto padre – figlia con un grande Bill Murray, che sostiene un po' la
baracca. Piacevole.
“Buttiamo giù l’uomo” di B.S. Cole & D. Krudy (USA,
2019): un thriller senza grosse pretese ambientato nel freddo Maine; belle le
ambientazioni, il film si salva anche grazie al suo lato tecnico.
“Ma Rainey’s black bottom” di George C. Wolfe (USA, 2020): di
produzione Netflix, questa pellicola è nota, purtroppo, per essere stata
l’ultima interpretazione di Chadwick Boseman (la “Black Panther” dei film
Marvel) prima della sua prematura morte; film biografico sulla vita di Ma
Rainey, importante cantante pioniere del blues, il film è da vedere soprattutto
per le performance di Viola Davis e del compianto Boseman, per l’appunto.
TOP:
15) “Favolacce” di Fabio e Damiano D’Innocenzo (Italia, 2020):
secondo film per i talentosi fratelli D’Innocenzo, premiato a Berlino per la migliore
sceneggiatura; una serie di storie ambientate nella periferia romana, che poi si
intrecciano, interpretate da attori molto bravi. Un film che rimanda al freddo cinema
greco di Lanthimos. Promosso a pieni voti!
14) “Sulla infinitezza” di Roy Andersson (Svezia, 2019): questa
pellicola del Maestro svedese, ha vinto il leone d’argento per la miglior regia
al Festival di Venezia dello scorso anno ed è, dunque, un film che merita
attenzione, tuttavia non aggiunge e non toglie nulla alla filmografia di Andersson;
un film incredibile per chi non ha visto nulla di questo regista (per la messa
in scena teatrale, fredda e grottesca e per il suo umorismo nerissimo),
sostanzialmente inutile per chi, come me, ha già visto tutto del regista. Consigliato
per i neofiti.
13) “1917” di Sam Mendes (USA-UK, 2019): c’è chi l’ha amato e
odiato alla follia, io che l’ho visto in sala sono rimasto stregato; dalla trama
semplicissima, quello che colpisce è la regia (un finto unico piano sequenza) e
la fotografia del Maestro Deakins folgorante. Un film di guerra visivamente e
tecnicamente incredibile.
12) “Jojo Rabbit” di Taika Waititi (Nuova Zelanda-USA, 2019):
film tenerissimo e molto divertente, una storia per grandi e piccoli che tratta
d’amicizia, di Nazismo e delle diversità; qualche scivolone nella parte finale
da evitare, per il resto siamo di fronte ad un piccolo gioiellino.
11) “Tenet” di Cristopher Nolan (USA-UK, 2020): sfiora la top
ten l’ultimo chiacchieratissimo film di Nolan, che in questo caso ritorna dalle
parti di “Inception”, con una storia di fantascienza interessante, ma che ha una
sceneggiatura troppo (volutamente) intricata! Un film visivamente pazzesco, con
effetti speciali e scene al reverse degne di Nolan; un plauso a Ludwig Goransson
per la migliore colonna sonora dell’anno.
10) “Mank” di David Fincher (USA, 2020): dopo anni e anni, Fincher
porta sul grande schermo una sceneggiatura del padre, per questo film prodotto
da Netlix (lo potete trovare sulla piattaforma in questione) girato con un
bianco e nero stupendo, che ha dalla sua un Gary Oldman in stato di grazia; la
storia ci parla della realizzazione della sceneggiatura di “Quarto potere”, uno
dei film più importanti della settima arte. Un atto d’amore verso il cinema e
verso i padri, con qualche difetto di tanto in tanto.
9) “I miserabili” di Ladj Ly (Francia, 2019): premio della
giuria a Cannes per questo grandissimo lavoro – un film politico, complesso e molto
doloroso, che ci mostra tutte le spaccature tra le varie culture presenti nel
territorio francese; emblematiche e meravigliose le scene di apertura e di chiusura
della pellicola. Un film prezioso, soprattutto per il popolo francese. Reperibile
su sky.
8) “Diamanti grezzi” di Josh e Benny Sadfie (USA, 2019):
reperibile su Netflix, il film dei fratelli Sadfie è una delle migliori soprese
degli ultimi anni; un thriller senza un attimo di tregua, che vede come protagonista
un Adam Sandler nel ruolo della vita, che interpreta un gioielliere ebreo alle
prese con la malavita di New York e con una vita senza sosta, sempre alla (non)
ricerca di qualcosa. Semplicemente straordinario.
7) “Richard Jewell” di Clint Eastwood (USA, 2019): anche a
novant’anni il grande Clint non perde il suo smalto e ci regala un film toccante,
che vi farà scappare qualche lacrima. La pellicola ricostruisce la vera storia
di Richard Jewell, una guardia ingenua e in sovrappeso, che salvò migliaia di
vite dall’attentato ad un concerto durante le Olimpiadi ad Atlanta nel 1996 (ma di questo film già ne ho parlato in una
apposita recensione qui sul blog).
6) “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli (Italia-Belgio, 2020):
la talentosa regista italiana, ritorna al cinema con un altro ritratto al
femminile – dopo il biopic sulla cantante Nico – e ci racconta la tormentata
vita di Eleanor Marx, donna anticonvenzionale ma vittima del suo tempo, figlia
del filosofo del Novecento per eccellenza, Karl Marx. Un film punk, potente, con
un cast internazionale di alto livello. Un ottimo lavoro, che mi ha conquistato
fin dalla prima inquadratura.
5) “Red Post on Escher Street” di Sion Sono (Giappone, 2020):
uno dei miei registi orientali preferiti in assoluto, Sion Sono (un tizio dieci
volte più folle di Tarantino, per intenderci), sforna un’opera più quadrata e
misurata, questa volta. Un atto d’amore verso i “deboli” del cinema, le
comparse, e una condanna contro i potenti, i produttori! Degno di nota il
finale spiazzante!
4) “Sto pensando di finirla qui” di Charlie Kaufman (USA,
2020): dopo anni, Kaufman, straordinario sceneggiatore e cineasta, torna con un
film fortemente simbolico (lo trovate su Netflix), che gioca costantemente con
lo spettatore; quest’ultimo, alla fine del film, potrà trarre le sue
conclusioni su questa complessa pellicola, che gode di diverse chiavi di lettura.
Geniale.
3) “The Gentlemen” di Guy Ritchie (USA-UK, 2019): dopo alcune
uscite discutibili, il buon Ritchie ci sforna un film semplicemente … PAZZESCO!
Un gangster movie di puro intrattenimento dalle trovate visive realmente geniali,
con una sceneggiatura intricatissima ma divertente e tagliente, con un ritmo al
cardiopalma, una colonna sonora strepitosa, un cast in stato di grazia (Matthew
McConaughey, Hugh Grant e Charlie Hunman probabilmente nei ruoli della vita).
Disponibile da dicembre su Prime Video, questo film è veramente imperdibile. Quando
finirete di vederlo, vorreste farlo ripartire ancora e ancora e ancora …
2) “A hidden life” di Terrence Malick (Germania – USA, 2019):
Malick torna ai fasti di un tempo, con questa pellicola che racconta la triste
vita del contadino tedesco Franz Jagerstatter, beatificato dalla Chiesa Cattolica
nel 2007, che si oppose fortemente al nazismo con atti davvero coraggiosi. Un
film contemplativo, quasi spirituale, girato con la classica macchina a mano di
Malick (che a me, personalmente, fa impazzire). Toccante, ma prezioso.
1) “Un altro giro” di Thomas Vinterberg (Danimarca, 2020): e al
primo posto ho voluto inserire il film del regista coautore del dogma 95 (importante
movimento degli anni ’90) e autore del capolavoro “Festen”, qui con un film più
quadrato e forse meno folle, all’apparenza molto semplice, ma – in realtà –
assai complesso, che lascerà libera interpretazione allo spettatore. La storia
ci parla di quattro amici insegnanti che decidono di fare un folle esperimento,
ripreso da una teoria filosofica, secondo la quale uno stato di costante
ebbrezza porterebbe grandi benefici alla vita di tutti i giorni. Plauso alla
scena finale, la migliore del 2020!
Non sono d'accordo con elegia americana e il buco, io li avrei messi addirittura in top, visto l'originalità de il buco e la commovenza del film di Ron Howard, che sicuramente hanno difetti
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